L’ultimo episodio innanzi al Giudice delle Leggi sulle dolorose vicende delle vaccinazioni Covid 2019: nulla di nuovo sul fronte occidentale?
Dopo le sentenze 14, 15 e 16 del 30.11.2022 (pubblicate nel febbraio 2023 e inusualmente commentate prima ancora della loro emissione dal Presidente della Corte), dopo altri pronunciamenti della Corte Costituzionale nei confronti dei sanitari e non solo, dopo la sentenza della Corte di Giustizia Europea del 13.07.2023, sembrava chiusa la parentesi costituzionale sulle dolorose vicende delle vaccinazioni Covid 2019, particolarmente gravose per i sanitari.
In realtà, rimaneva aperta una questione che solo in apparenza poteva sembrare secondaria riguardando essenzialmente la costituzionalità del famigerato art. 4 della L. 44/2021 laddove rinviava a delle mere circolari (atti amministrativi utilizzati in tema di sanità da sempre considerato coperto dalla riserva di legge) la tempistica di inoculazione nei confronti dei sanitari guariti.
La tematica sotto il profilo pratico era/è stringente per la salute dei sanitari, che si trovavano ad essere obbligati a sottoporsi all’obbligo più volte in un anno; sotto il profilo giuridico, invece, il problema coinvolgeva la gerarchia delle fonti e il tema della riserva assoluta o relativa di legge.
L’Associazione ContiamoCi! ha difeso i propri iscritti non solo in primo grado (ottenendo tramite l’Avv. Pierfrancesco Zen, vice-Coordinatore per la regione Veneto dell’Associazione, la retribuzione durante il periodo di sospensione, oltre alle spese legali), ma ha ritenuto doveroso portare le questioni sopra accennate innanzi alla Corte Costituzionale la quale, pur sancendo una sostanziale inammissibilità per irrilevanza nel giudizio a quo, ha sviluppato argomenti inediti.
Da una prima lettura della sentenza sembrerebbe che poco o nulla sia cambiato dalle prospettive enunciate con le pronunce precedenti sopra menzionate. Sembrerebbe che il principio in forza del quale la tutela della salute pubblica prevale sempre su quello della salute del singolo sia stato riaffermato.
Ma, a ben vedere, non è proprio così perché ci sono delle importanti sfumature.
Infatti, alla delusione iniziale, si devono oggettivamente affiancare delle considerazioni che potrebbero risultare utili in un prossimo futuro:
- tutte le anomalie poste in essere dalle istituzioni in periodo pandemico sono state giustificate da una situazione di grave eccezionalità (questa eccezionalità potrà essere smontata con dati tecnico-scientifici);
- il Giudice competente è il Giudice ordinario (finisce quindi il balletto delle competenze tra giudice amministrativo e giudice del lavoro) al quale è demandata la valutazione sulla correttezza dei termini indicati dalle circolari perché potrebbero essere anche errati e tale valutazione deve essere compiuta sulla base di dati tecnico-scientifici (finisce, o dovrebbe finire, l’ostracismo di alcuni giudici che si rifiutavano di entrare nell’esame del dato medico e tecnico-scientifico);
- il Giudice deve sempre guardare il caso concreto e, quindi, il confronto si sposta sulla scientificità dei dati medici e scientifici (n.d.r.: circostanza importante ma di difficile attuazione quando la propaganda sui dati è in mano alle medesime fonti di potere che detengono l’informazione).
Chi combatte credendo nel diritto naturale e nella nostra Costituzione non può che essere ottimista e, a tal fine, cito un passaggio finale della sentenza in grado di far meditare su molte delle questioni approfondite: "L’eventuale scorretto esercizio del potere attribuito all’amministrazione, laddove si ritenesse non attendibile la valutazione tecnico-scientifica che ne è necessariamente alla base, non si riverbera in un vizio della norma di legge – che, nei limiti di quanto consentito dalla riserva relativa di cui all’art. 32 Cost., ha demandato all’amministrazione detta valutazione – ma determina, semmai, l’illegittimità della circolare amministrativa, che potrà essere conosciuta dai giudici comuni, cui pure ne è rimessa l’interpretazione."
Non siamo proprio sicuri che si possa affermare: “Nulla di nuovo sul fronte occidentale” o almeno così vogliamo sperare.
Il Consiglio Direttivo di ContiamoCi!
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