Il gruppo scuola della associazione ContiamoCi! ricorda con affetto e gratitudine il professor Lucio Russo, uomo di immensa cultura e sensibilità profonda, che ha dedicato al sistema scolastico italiano un’attenzione critica costante, preziosa per la sua lucida lungimiranza.
Ultima figura di studioso integrale, capace di mirabilmente nutrire il sapere scientifico e matematico con la linfa vivificante della eredità classico-umanistica, egli rappresenta un modello impareggiabile per i più giovani che ambiscano a elevarsi oltre il conformismo monodimensionale oggi imperante per scoprire e tramandare la ricchezza di un patrimonio grande e maestro.
Così il professor Stefano Isola, suo amico e collega:
«Gli studi di storia della scienza di Lucio Russo, alcuni dei quali tradotti in altre lingue, hanno in buona sostanza riscritto alcuni capitoli fondamentali di una disciplina già da tempo largamente vanificata dallo specialismo, rivivificandola con la luce emanata dalla sua profonda conoscenza sia della storia del pensiero umano sia dei contenuti disciplinari interni alla scienza stessa. Oltre che uno storico, egli è stato infatti anche uno scienziato di valore. Alcuni suoi lavori matematici, come quelli sulla percolazione planare o sulla legge 0-1 approssimata, sono contributi fondamentali non solo per l’avanzamento di discipline come la meccanica statistica o il calcolo delle probabilità, ma anche per il loro concreto contribuire a dissolvere quel confine tra matematica e fisica la cui genesi egli avrebbe poi lucidamente descritto nel quadro della storia delle idee.
Per la cultura condivisa, le sue ricostruzioni e le sue riflessioni sulla genesi storica della scienza esatta in età ellenistica, e in particolare sul metodo che la contraddistingue, basato su un rapporto peculiare tra fenomeni e ipotesi teoriche, sull’oblìo secolare seguito al crollo culturale del II secolo a.C. e la ripresa in età moderna in un quadro profondamente mutato, costituiscono strumenti insostituibili anche per comprendere l’odierno paradosso che vede una profonda crisi della razionalità e della stessa scienza, pur in un mondo la cui esperibilità è sempre più mediata da sofisticati dispositivi tecnologici».